Le banche italiane: una nuova minaccia europea
I problemi delle banche italiane si aggravano sempre di più. Abbiamo già scritto che le sofferenze cumulate ammontano a circa il 25% del PIL e che è improbabile che un salvataggio da parte della BCE avvenga nella misura auspicata dal sistema bancario italiano. Questi problemi si sono aggravati dopo il referendum nel Regno Unito: ai debiti problematici si sono aggiunti i problemi di capitalizzazione delle banche. Le possibili conseguenze della crisi bancaria includono:
- la chiusura delle filiali bancarie italiane in altri Paesi;
- minando l'intero sistema bancario europeo;
- è diventato uno dei motivi principali per avviare l'uscita dell'Italia dall'UE.
I problemi bancari dell'Italia: chi chiuderà i debiti delle banche?
La situazione in Italia ricorda in parte quella degli Stati Uniti, dove i problemi del sistema bancario del Paese hanno avuto un effetto domino. Come negli Stati Uniti, anche in Italia i problemi bancari sono iniziati con i default, che ora hanno raggiunto diverse centinaia di miliardi di euro. L'Italia è la quarta economia più grande d'Europa e la crisi bancaria potrebbe essere l'inizio di problemi molto più grandi nell'UE. La BCE ha proposto di spostare la responsabilità del salvataggio sui depositanti privati (cioè se una banca fallisce i depositanti perdono i loro soldi, il che non ha senso nel sistema di valori europeo) e sui creditori. Ma questo rischia di essere un suicidio politico per l'attuale premier Matteo Renzi.
Cercare una soluzione al problema
Si sarebbe potuta trovare una soluzione se l'UE avesse accettato di seguire la strada degli Stati Uniti, dove la sua leadership ha riacquistato gli asset più importanti man mano che cadevano. Tra l'altro, questi stessi asset hanno anche realizzato un profitto dopo l'aumento dei prezzi. Secondo gli analisti, i problemi delle banche italiane dovrebbero essere risolti a spese dei contribuenti, mentre risolvere la questione a spese degli investitori (depositanti e acquirenti di obbligazioni) provocherebbe un effetto domino — non si possono risolvere i problemi a spese di coloro che con il loro denaro stanno cercando di risollevare l'economia del Paese.
Bruxelles, invece, insiste sul fatto che sono gli investitori a dover sopportare una parte dei rischi, dopo di che verrà lanciato il Meccanismo Europeo di Stabilità. Il governo italiano è ovviamente contrario. L'UE si appella al fatto che se gli investitori hanno ottenuto profitti per tutto questo tempo, è giunto il momento di subire anche delle perdite. È interessante notare che anche il destino del fondo di stabilizzazione con cui Roma vuole sostenere le grandi banche non è ancora chiaro. Dopo tutto, viene creato a spese del bilancio, cioè dei contribuenti. Se a Bruxelles piaccia o meno è un problema.