È costituita nel contado di Viterbo in Contrada Farine una Società commerciale cooperativa in nome collettivo denominata “Cassa Rurale Cattolica Cooperativa di Prestiti e Risparmio” con sede nel Comune di Viterbo.
(ART. 1° ATTO COSTITUTIVO - NOTAIO GRAPPALDI 30 APRILE 1911)
La Banca di Viterbo credito cooperativo, con atto Notaio Angelo Grappaldi, è nata il 30 aprile 1911 con la denominazione “Cassa Rurale Cattolica Cooperativa di prestiti e Risparmio - nel Contado di Viterbo - Contrade Le Farine, soc. coop. in nome collettivo”. La sua costituzione, avvenuta per iniziativa di 45 agricoltori viterbesi che versarono ciascuno la cifra di 1 lira come quota sociale, dando vita ad un capitale sociale di lire 45, si inquadra nell’ambito di quel movimento che i Cattolici Italiani avevano promosso per far fronte alle necessità finanziarie che scaturivano da inevitabili traversie, alle quali, purtroppo, a quel tempo era sottoposta l’impresa agricola. La Cassa Rurale, mediante il credito stagionale ai contadini concesso ad un interesse favorevole stabilito dall’assemblea dei soci, portò la fiducia nell’agricoltore e la speranza che le diurne fatiche avrebbero portato, con la tranquillità del lavoro, migliori condizioni di vita alle loro famiglie. È' interessante sapere che il primo esercizio si chiuse con un utile netto di Lire 12,45, che le cambiali in portafoglio ammontavano a Lire 1.278, mentre i depositi vincolati e liberi ammontavano complessivamente a Lire 3.494,60.
Nel periodo che va dal 1921 al 1927, il nostro piccolo istituto, seppur tra mille difficoltà dovuti a problemi di carattere politico sociale nazionale, ha continuato il suo modesto ma sicuro cammino. A dieci anni dalla sua fondazione i soci iscritti erano 198, il Patrimonio tra quote sociali e riserve ammontava complessivamente a Lire 6.202,72, i depositi erano saliti a Lire 213.436,05, il portafoglio crediti era di Lire 105.728 ed i titoli di stato in portafoglio erano Lire 8.500. La quota sociale nel frattempo era salita a Lire 15 ed agli amministratori si assegna una medaglia di presenza di Lire 5 per seduta, stabilendo nel contempo che verrà applicata una penale di Lire 2,5 per coloro che non si premureranno di giustificare per tempo la loro assenza! Con l’Assemblea Straordinaria del 2.6.1935 si modifica la denominazione in “Cassa Rurale ed Artigiana di Viterbo Soc. Coop. in nome collettivo”. Con questa modifica, che assoggettava il credito in generale ad una legislazione speciale, le Casse Rurali furono autorizzate ad operare anche nel settore dell’artigianato che stava gradualmente crescendo.
In quegli anni difficili la preoccupazione del Consiglio fu quella di limitare molto le spese, riuscendo a sviluppare la propria attività anche perché “non dava fastidio a nessuno”. Quando sembrava che l’attività potesse procedere più spedita e proficua, la nostra Cassa si trovò a fare i conti con il secondo conflitto mondiale. Nonostante ciò la piccola sede della Cassa viene trasferita in più comodi locali, nella centrale Piazza del Plebiscito: i depositi raggiungono Lire 501.532 ed il portafoglio crediti arriva a Lire 278.584. Ma gli effetti della guerra non tardano a farsi sentire e gli esercizi finanziari del 1942 - 1943 -1944 chiudono tutti in perdita. La nostra Città è devastata dai bombardamenti, molti esercizi distrutti hanno cessato le attività, si riducono gli impieghi del denaro. Passata la guerra, gli artigiani e gli agricoltori riprendono le loro attività economiche dando fiducia alla Cassa Rurale ed Artigiana: la quota sociale viene elevata a Lire 100! Con l’Assemblea del 29.6.47 avviene al terza trasformazione della ragione sociale, infatti la Società Cooperativa in nome Collettivo diventa Società a responsabilità illimitata, forma questa che sarà conservata sino al 1977. La sede nel frattempo, per i bombardamenti avvenuti, si è trasferita in Via della Cava, in locali angusti e poco visibili che non facilitano il progresso e lo sviluppo dell’Istituto.
Nel 1950, con la Presidenza del Dott. Lucio A. Calandrelli, dopo non facili trattative con
l’Amministrazione Provinciale, si riesce a portare l’Istituto nella centrale Piazza del Collegio n. 5, a fianco della Questura, la cui vicinanza conferisce per i depositanti un motivo di maggior sicurezza e tranquillità. Dopo che i locali sono stati “ripuliti” con una imbiancatura che va sull’azzurrino, la nuova sede viene affettuosamente battezzata “Grotta Azzurra”. E proprio in quella simpatica “Grotta Azzurra”, la Cassa inizierà il suo percorso ascensionale, aumentando anche il personale. Accanto al Direttore Ceccarini, si affiancheranno, nel tempo, il cassiere Polidori L., l’aiuto contabile Segatori N. ed il signor Rocca V. come amministrativo.
Nel 1955 il Bilancio della Cassa giunge ai seguenti risultati:
Si comincia quindi a prendere in considerazione l’opportunità di dotarsi di una Sede propria più dimensionata, ma le pratiche burocratiche e l’autorizzazione della Banca d’Italia che tarda a venire, allungano i tempi. Finalmente l’8 giugno 1958 viene firmato l’atto di acquisto della sede di Via A. Saffi 140 e subito si dà inizio ai lavori di ammodernamento che si concludono entro l’anno. Con la nuova e più rappresentativa sede, la Cassa inizia un nuovo percorso ascensionale. Con l’anno 1961 l’Istituto entra nel suo 50° anno di vita che viene sottolineato con solennità con un’Assemblea entusiasta e con un ottimo bilancio di esercizio. Al personale dipendente viene anche concessa una gratifica particolare. Sono appena finite le celebrazioni del Cinquantesimo anniversario che la Cassa si trova a gestire uno dei momenti più delicati della sua storia. Si tratta di una insolvenza di importo rilevante per quel periodo storico, che mise in seria discussione il futuro dell’Istituto. Il Consiglio, per risolvere il delicato problema, provvede pertanto ad assumersi, anche in proprio, pesanti impegni con l’Organo di Vigilanza al fine di garantire la continuità della Cassa. Il quinquennio successivo è tutto teso ad incrementare le consistenze patrimoniali per abbattere la perdita. Nel frattempo il fido assembleare è stato portato a Lire 1.500.000 per i soci e a Lire 1.000.000 per i non soci.
Gli anni settanta sono caratterizzati dai notevoli traguardi raggiunti anche per una diversa impostazione data all’assetto organizzativo, estendendo l’attività dell’Istituto anche in altri settori economici. Nel novembre del 1976 la sede della Banca viene trasferita nei comodi locali di proprietà di Via T. Carletti 25, dando inizio a nuovi e più complessi servizi. Con l’Assemblea del 17 aprile 1977 la Cassa Rurale ed Artigiana si trasforma in “Società a Responsabilità Limitata”. Nel frattempo il Personale dipendente è diventato di nove unità!
Negli anni ottanta, la Banca continua nella sua crescita di volumi e di masse gestite,
sviluppando anche la compagine sociale che raggiunge le 470 unità.
E finalmente arriva, nel maggio del 1983, l’apertura della prima agenzia nel popoloso
quartiere di Villanova, in prossimità dell’area artigiana (affidata all’attuale Direttore Generale Rag. Massimo Caporossi), a cui fa seguito la filiale di La Quercia nel 1991. I rigidi controlli e vincoli normativi limitano però la capacità di espansione di una banca e ancora di più di una cassa rurale ed artigiana. Nel 1993 il decreto legislativo numero 383, meglio conosciuto come “legge bancaria”, abolisce parecchi dei vincoli precedenti consentendo alla banca, oggi diventata Banca di Viterbo credito cooperativo, di accellerare la propria espansione territoriale. Nel 1994 viene aperta la filiale di Piazza San Faustino, nel 1996 la Filiale di Canepina, nel 1998 la Filiale di Via M. Cimini e nel 2000 la Filiale di Bagnoregio.
Nel dicembre del 2002 viene inaugurata, alla presenza delle massime autorità civili ed ecclesiastiche, la nuova sede sociale in Via Polidori, 72. Il prestigioso immobile dà oggi alla Banca un tono importante, ma la caratteristica di fare banca in modo “diverso” non è assolutamente cambiata. Anzi, con la nuova sede sociale, la Banca di Viterbo riafferma la propria identità locale, permettendole di rappresentare sempre più e sempre meglio un fattore di sviluppo per l’economia locale e quindi opportunità di lavoro per le prossime generazioni di uomini e donne della nostra bella città e di tutta la sua provincia. Il 16 aprile 2005 con l’apertura della Filiale di Tuscania, la rete periferica ha registrato un ulteriore ampliamento, rafforzando così la sua presenza nel territorio e allargando, nel contempo, la propria zona operativa a nuovi comuni. Il 25 marzo del 2006, è stato avviato lo sportello presso il Palazzo di Giustizia della Città di Viterbo, con cui si è voluto sottolineare il nostro ruolo di banca locale per nascita, tradizione, ed oggi, per scelta. Nel mese di giugno 2007 volendo mantenere elevati gli standard di qualità del servizio offerto alla clientela, la filiale di San Faustino è stata trasferita in nuovi e più accoglienti locali, siti sempre sull’ omonima piazza. Ad Ottobre del 2007 è stato aperto un nuovo sportello nel Comune di Celleno. Ad Aprile del 2008 arriva l’apertura di una filiale nel Comune di Canino a cui è seguita a Novembre l’attivazione di una sportello bancomat in località Il Pallone nel Comune di Vitorchiano. Nell'anno 2009 sono state aperte due Filiali: la prima, nel mese di marzo, nel Comune di Vitorchiano, la seconda, nel mese di Dicembre, a Viterbo in via Vico Quinzano. Nel settembre del 2010 è stata infine aperta una ulteriore filale a Montefiascone. L’attivazione di unità operative sul territorio continua ad essere lo strumento per una migliore prestazione di servizio, acquisizioni di clientela, radicamento nei contesti sociali, ampliamento della base sociale e diffusione delle nostre peculiarità di banca autentica locale.
Il 2011 “Centenario” della fondazione della Banca, festeggiato con i soci e la popolazione con innumerevoli iniziative socio-culturali che hanno costellato l’intero anno, si chiude con l’apertura della nuova Agenzia di Strada Teverina a Viterbo.
A fine esercizio gli sportelli in attività completi di Bancomat saranno 16, oltre a 3 postazioni di solo Bancomat
A settembre 2012 la Banca di Viterbo, tramite l’apertura di un’area Self Service, si dota di uno dei più innovativi strumenti nell’ambito del servizio alla clientela. Viene infatti aperto in piazza Fontana Grande uno sportello automatico che consente alla clientela di effettuare versamenti di contante e di assegni in totale autonomia, in un locale che garantisce al massimo la sicurezza e riservatezza dell’operazione. Contestualmente l’ATM che si trovava prima presso la filiale di via Tommaso Carletti è stato spostato nella nuova area per garantire l’effettuazione delle operazioni di prelevamento Bancomat in modo più agevole e veloce. Tutto questo per venire sempre più incontro alle esigenze della nostra clientela.
E la storia continua...