Non investire in affari sporchi: le banche "rinverdiscono" l'economia

Le banche sono indirettamente responsabili delle emissioni nocive delle imprese finanziate, che sono 700 volte superiori alle emissioni dirette degli stessi istituti di credito, scrive Bloomberg. Nell'UE e in Australia, le banche saranno obbligate a raccogliere e pubblicare rapporti sulle emissioni di CO2 prodotte dalle aziende in portafoglio.

Attraverso i loro investimenti, le banche sono responsabili delle emissioni di gas serra: sono 700 volte superiori alle loro emissioni dirette (costruzione e manutenzione degli uffici, costi di trasporto dei dipendenti, ecc.), Bloomberg ha citato i dati del CDP, un'organizzazione internazionale senza scopo di lucro che aiuta le aziende e le città a rivelare la loro impronta ambientale. Il CDP ha analizzato le "emissioni finanziate" di 322 istituzioni finanziarie con un patrimonio di 109.000 miliardi di dollari — banche, società di gestione degli investimenti e compagnie di assicurazione.

Secondo l'organizzazione, solo un quarto degli istituti finanziari raccoglie informazioni su tali emissioni. Anche quelli che lo fanno rivelano meno della metà degli asset in portafoglio. Ma anche questo si riduce a un totale di 1,04 gigatoni di CO2 (circa il 3% delle emissioni globali nel 2020), e i numeri reali sono molto più alti, dicono gli esperti del CDP.

"I dollari di Wall Street possono sostenere le industrie inquinanti, dando alle aziende con le maggiori emissioni di gas serra finanziamenti per continuare a estrarre, oppure possono essere un potente strumento per costringere le aziende a ridurre le loro emissioni nocive e a prepararsi per un futuro 'a basse emissioni di carbonio'", scrive Bloomberg.

Verso un futuro luminoso e privo di emissioni di carbonio sotto la minaccia di pignoramenti e investimenti

Negli Stati Uniti, alcune grandi banche, tra cui Bank of America, Barclays e Morgan Stanley, rendono nota ogni anno l'impronta di carbonio delle aziende a cui concedono prestiti, suddivisa per settore. L'autorità di regolamentazione bancaria australiana ha già esortato le banche, oltre a raccogliere e pubblicare rapporti sulle emissioni di CO2 delle aziende in portafoglio, a collaborare con le imprese per ridurre i danni ambientali o a liberarsi di tali attività.

Anche in Europa si sta introducendo questa pratica, a livello di autorità di regolamentazione e di Commissione europea. All'inizio di aprile è stata emanata una direttiva dell'UE che obbliga tutti gli operatori dei mercati finanziari (broker, società di gestione, banche d'investimento, banche, istituti di credito) a pubblicare relazioni non finanziarie che rendano nota l'esistenza e la valutazione dei rischi ESG (su fattori ambientali, sociali e di governance), nonché i loro metodi di controllo.