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A tre giorni dal suo insediamento, Jeremy Hunt ha praticamente sventrato l’intero piano economico del Primo Ministro britannico Liz Truss, che l’aveva spinta a guidare il governo meno di sei settimane fa. L’inversione di rotta del nuovo ministro delle Finanze ha risollevato l’umore degli investitori, portando a un rally di azioni, obbligazioni e alcune valute.
Con il portavoce di Truss che ha respinto i suggerimenti secondo cui Hunt starebbe guidando il Paese, resta da vedere quanto a lungo il premier sarà in grado di sopravvivere al vortice politico, anche se lei rimane sfiduciata. «Resterò qui perché sono stata eletta per dare risultati a questo Paese».
La drammatica inversione di rotta potrebbe indurre la BoE a non aumentare i tassi di interesse a novembre nella misura prevista (75 punti base contro la precedente stima di 100 punti base, secondo gli analisti di Morgan Stanley). Nel frattempo, secondo un articolo del Financial Times, è probabile che la BoE ritardi la vendita di miliardi di sterline di titoli di Stato.
In Australia, la banca centrale prevede di aumentare ulteriormente i tassi di interesse nei prossimi mesi, mentre i verbali della riunione del mese scorso hanno mostrato che la decisione a sorpresa di rallentare il ritmo degli aumenti dei tassi era «finemente equilibrata».
Altrove, un’altra giornata di vigilanza sugli interventi attende il mercato valutario: lo yen rimane pericolosamente vicino alla barriera psicologica di 150, dopo aver toccato un minimo di 32 anni a 149,10 contro il dollaro durante la notte.
Il nuovo minimo ha portato all’ennesima risposta delle autorità giapponesi, che hanno dichiarato di osservare da vicino i movimenti eccessivi della valuta.
Sul fronte societario, una fonte ha dichiarato a Reuters che il Credit Suisse Group AG (CSGN.S) ha contattato almeno un fondo sovrano mediorientale per un’iniezione di capitale.