Storia del sistema bancario lombardo
L'attività bancaria in Lombardia ha avuto origine a Milano ed è stata organizzata come in Grecia. Gli Argentaria o Menzarii, che avevano il compito di accettare depositi, trasferire denaro, concedere prestiti e ipoteche e organizzare e tenere aste, furono istituiti già nel III secolo a.C. Le case di Oppio e Ignazio operavano dalla Macedonia alle Colonne d'Ercole.
L'attività bancaria si affermò particolarmente alla fine del Medioevo e durante il Rinascimento a Venezia e Firenze, dove, oltre alle banche commerciali, operavano banche pubbliche (1156-1171) per il trasferimento di fondi dai conti, chiamate girobanchi.
L'ulteriore sviluppo delle banche ha portato al coinvolgimento dello Stato nelle loro attività. Nel 1401, la famosa Banca di San Giorgio a Genova fu costituita dalla fusione di molte società di creditori governativi, diventando creditrice della Repubblica. Come capitale gli sono state assegnate le entrate doganali e altre entrate statali. La banca godeva di grandi privilegi.
Questo è anche il periodo in cui cominciano ad apparire i primi istituti di credito, tra cui i primi banchi di pegno che offrono prestiti contro garanzia ai privati nel 1473. Nel 1587 fu aperto a Venezia il Banco di Rielto, una cassa di proprietà dello Stato, e successivamente furono istituite nuove casse di giro e banche commerciali, casse di risparmio, banche ipotecarie e d'affari e una rete di istituti di credito e finanziari. Nel 1893 nacque la Banca Nazionale Italiana, che divenne la banca monopolista, emettendo banconote (dal 1926) e diventando la banca centrale del Paese.
Le caratteristiche principali del moderno sistema bancario italiano sono emerse negli anni Venti e Trenta. La crisi degli anni '30 colpì duramente il sistema bancario. La crisi degli anni Trenta colpì gravemente il sistema bancario, costringendo lo Stato a nazionalizzare gran parte delle banche e a istituire due istituzioni come organi supremi del sistema creditizio: il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio e la Banca Centrale di Emissione, la Banca d'Italia. Il secondo livello del sistema creditizio è rappresentato dalle banche commerciali e dagli istituti di credito specializzati.
L'attuale sistema bancario italiano ha caratteristiche proprie. In primo luogo, il settore pubblico è significativo (tali banche rappresentano il 35% dei depositi, il 35% dei prestiti e il 40% dei dipendenti del settore bancario). La presenza dello Stato nel settore bancario si manifesta in due forme: la garanzia del credito, abolita nel 1983, e l'obbligo di utilizzare una certa quota del proprio patrimonio sotto forma di obbligazioni fondiarie, agricole e mobiliari. Quest'ultima si riferisce ora solo alle obbligazioni fondiarie e agricole; la loro quota obbligatoria è stata ridotta al 4,5%. Dalla fine degli anni '70, la privatizzazione del sistema bancario si è intensificata, ma la quota statale è ancora significativa.
In secondo luogo, le banche e gli istituti di credito si dividono in istituti di credito a breve, medio e lungo termine. Gli istituti di credito a breve termine comprendono sei gruppi principali: gli istituti di credito pubblici, prevalentemente banche commerciali che concedono prestiti alle grandi imprese; le banche di interesse nazionale con un'ampia gamma di operazioni bancarie; le banche commerciali non governative con un gran numero di filiali che servono gli imprenditori medi e piccoli e i clienti privati; le casse di risparmio, legate a una clientela privata e limitate a un territorio specifico; le banche artigianali e agricole; il settore privato.
Gli istituti di credito a medio e lungo termine sono caratterizzati da una stretta specializzazione (industria, agricoltura, mutui, prestiti a medi e piccoli imprenditori). Gli istituti di credito a breve termine sono i più diffusi, con oltre 1.000 istituti di credito.
Il sistema bancario italiano ha sempre sperimentato una grande concorrenza da parte delle casse di risparmio che, pur non essendo universali, rimangono concorrenti molto forti nel loro campo di attività, il che è un'altra caratteristica del sistema.