Morgan Stanley pianifica colloqui preliminari per la vendita di una quota dell’azienda tedesca di energie rinnovabili PNE

Il ramo di Morgan Stanley che si occupa di investimenti infrastrutturali sta valutando la possibilità di vendere una quota del 40% della società tedesca di sviluppo di progetti eolici e solari PNE AG (PNEGn.DE) dopo essere stata contattata da potenziali pretendenti, hanno dichiarato tre persone a conoscenza della questione.

PNE ha confermato giovedì che Morgan Stanley e Photon Management intendono avviare colloqui preliminari a tempo indeterminato con potenziali parti interessate alla partecipazione di Photon in PNE. Photon, controllata da Morgan Stanley, è il maggiore azionista di PNE.

Morgan Stanley Infrastructure Partners (MSIP) ha acquisito la partecipazione in PNE dopo un tentativo di acquisizione fallito nel 2020. Da allora, le azioni di PNE sono aumentate di quasi cinque volte, grazie all’appetito globale per gli asset di energia rinnovabile.

PNE, che ha una pipeline di progetti di oltre 9 gigawatt e un portafoglio di generazione di 261 megawatt, ha una capitalizzazione di mercato attuale di 1,4 miliardi di euro (1,38 miliardi di dollari), valutando la partecipazione di Morgan Stanley a 560 milioni di euro.

Le persone citate hanno dichiarato che la partecipazione potrebbe suscitare l’interesse di altri soggetti, tra cui la società di servizi francese Engie (ENGIE.PA) e la società di private equity svedese EQT (EQTAB.ST), aggiungendo che le deliberazioni sono in una fase iniziale e che non c’è alcuna certezza che l’affare si concluda.

Engie ed EQT hanno rifiutato di commentare.

L’acquisto dell’intera partecipazione farebbe scattare un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria per l’intera PNE secondo le regole del mercato azionario tedesco.

«Il Consiglio di amministrazione di PNE AG sosterrà le discussioni preliminari previste nella misura consentita dalla legge e nell’interesse della Società», si legge nel comunicato.

Un’eventuale vendita della partecipazione di MSIP comporterebbe profitti notevoli, dato che la banca d’investimento ha acquistato a 4,00 euro per azione e ha visto il valore di PNE crescere fino a 18,50 euro.