Le case dei banchieri italiani

L'inizio di un commercio attivo con l'Oriente nell'ottavo e nono secolo diede il via a un boom economico nell'Italia settentrionale e centrale. Inizialmente il capitale di prestito servì allo sviluppo del commercio, dato che l'Italia godeva di una posizione geografica vantaggiosa per l'epoca. La difficile situazione del giro d'affari internazionale e monetario e gli abusi dei cambiavalute costrinsero alcune amministrazioni cittadine e casse commerciali ad aprire banche pubbliche.

Si pensa che la prima banca più o meno moderna sia apparsa a Venezia nel 1156, quando la grande potenza marittima impose una tassa speciale ai suoi cittadini per pagare i costi di una guerra che veniva condotta contemporaneamente contro l'Oriente e l'Occidente.

Nel 1407 si formò a Genova la famosa Casa di S. Giorgio, dalla fusione delle numerose associazioni di creditori del governo, che divenne creditore della Repubblica. Già nel 1408 la banca fu autorizzata ad accettare depositi privati, utilizzando una speciale moneta nozionale come base per tutti i calcoli.

L'instaurazione di rapporti di credito in Italia avvenne sotto la stretta sorveglianza della Chiesa. Solo nel 1403 le banche italiane furono autorizzate a prestare denaro a interesse, cosa che fu ufficialmente legalizzata a Firenze. Nel 1473 iniziarono a comparire nel Paese istituti di credito privati.

Nel 1587 a Venezia, in seguito al fallimento della famosa grande banca privata Pisana, fu aperto un banco di proprietà dello Stato, il Banco di Rialto, per rivitalizzare il commercio e l'industria. Si tratta della prima banca governativa in Europa progettata per servire il bilancio dello Stato.

Un'altra caratteristica distintiva dello sviluppo bancario in Italia è la nascita di case bancarie nel XIV secolo, basate sullo sviluppo dell'usura.

Le case dei banchieri (uffici) erano istituti bancari di proprietà di singoli banchieri o di un gruppo di banchieri. Inizialmente svolgevano operazioni di trading e bancarie, poi solo queste ultime. La ragione principale del loro successo finanziario è che le case dei banchieri in Italia fornivano un servizio unico per quei tempi: lo sconto delle fatture. Viaggiare sulle strade dell'Europa medievale era tutt'altro che sicuro, quindi la possibilità di portare con sé qualche pezzo di carta al posto dell'oro poteva salvare al viaggiatore non solo il denaro, ma anche la vita.

  • Durante l'Alto Medioevo (XI-XII secolo), alcune case bancarie, in particolare quelle fiorentine, furono una forza politica importante, il loro capitale bancario conquistò diversi Paesi europei e imperatori e re dipendevano da loro. In particolare, la società di famiglia Peruzzi aveva 16 filiali in Europa e 150 a Firenze. Oltre ai contributi monetari dei membri diretti, aveva a disposizione i contributi di altri. Le società (Bardi, Peruzzi, Medici, "Grand Table Buonsignori") prestavano attivamente denaro alla corona francese e inglese, ricevendo in gestione, invece di pagare i debiti e gli interessi su di essi, interi articoli delle entrate pubbliche. Il denaro di Bardi e Peruzzi fu utilizzato per combattere la Guerra dei Cento Anni.